Oggi ti racconto la storia di due feste di due amici che hanno festeggiato il proprio compleanno nella stessa location, con gli stessi invitati e nella stessa settimana dello stesso mese.
Diego ha festeggiato i suoi 4 anni il venerdì, mentre Tommaso ha festeggiato i suoi 4 anni il giorno seguente.
Stessi bambini invitati e stessi bambini presenti.
Stesso spazio e stesso tempo a disposizione per il gioco.
Cosa c’era di diverso nelle due feste?
L’animazione dei bambini.
Alla festa di Diego c’era un’animatrice, mentre alla festa di Tommaso c’eravamo io ed Elisa con la nostra animazione pedagogica.
La festa di compleanno di Diego è iniziata con il trucca bimbi, che ha visto l’animatrice impegnata a truccarli per circa 20 minuti.
20 minuti che il resto del gruppo ha passato correndo a destra e sinistra per la sala, provocando già qualche primo capriccio e pianto per uno scontro tra due bambini.
Terminato il trucca bimbi, i bambini hanno fatto qualche ballo e poi hanno giocato ad un gioco in cerchio con una strana pallina.
Beatrice, la mamma di Tommaso, mi ha raccontato che appena ha capito il gioco è rimasta basita.
Perché il gioco proposto è chiamato la Patata bollente o, più comunemente, lo “Scarta la carta”.
I bambini hanno quindi iniziato questo gioco che consiste nel passarsi una grande palla (composta da più carte di giornali sovrapposte, come se fosse un grande regalo) durante una canzone e quando la canzone si ferma il bambino con in mano la palla deve iniziare a scartarla.
Gli altri bambini partecipano al gioco cantando “scarta la carta”.
Dopo circa 3/4 minuti il bambino ha scartato tutta la palla e si ritrova in mano un piccolo premio. Un’altra palla di carta entra nel cerchio e quindi il gioco può continuare.
I bambini si passeranno nuovamente la palla di carta e il bambino che avrà in mano la palla al fermarsi della musica sarà il secondo fortunato che scarterà la palla. E così via, finché tutti i bambini ricevono il proprio premio.
Beatrice mi ha infatti raccontato che hanno trascorso quasi un’ora a sentire i bambini urlare sempre più forte “scarta la carta”.
Gioco che si è ridotto a sempre meno bambini seduti in cerchio, poiché tanti dei bambini che avevano ricevuto il proprio regalo, hanno abbandonato il cerchio annoiati per giocare e correre per conto proprio.
Finito il gioco, i bambini hanno giocato su un gonfiabile, mentre la mamma del festeggiato preparava per la torta.
Beatrice mi ha detto che quando ha capito che per lo scarto dei regali avrebbe trascorso un’altra mezz’ora a sentir cantare “scarta la carta”, ha preso al volo Tommaso, ha salutato tutti e ha lasciato la festa prima del tempo. Le sue orecchie non potevano sopportare altre urla.
Insieme a lei altre mamme hanno lasciato la festa prima del termine, stressate anche loro dall’ora trascorsa a sentir gridare i bambini.
Questo non è il primo racconto di questo genere che ascolto.
Anche Lorena, mamma di Sofia, mi aveva raccontato di una festa simile, in cui i bambini avevano giocato per tutto il tempo a fare la passerella.
E anche Silvia, mamma di Anna, mi raccontò di un’animazione simile svolta ad una festa in cui era stata invitata, in cui avevano trascorso tutta la festa a fare soltanto il gioco del limbo a premi.
Esistono infatti moltissime animatrici che fanno giochi molto lunghi, noiosi e rumorosi fatti unicamente per far trascorrere il tempo.
Si riconoscono perché sono giochi noiosi e ripetitivi che durano molto più a lungo della durata di un gioco tradizionale.
Questo tipo di animatrici non sanno gestire i bambini e quindi cercano degli escamotage per avere poco tempo per il gioco.
Come nel caso della festa di Diego quando l’animatrice ha costretto 15 bambini di 4 anni a svolgere un gioco statico e ripetitivo per un’ora.
Attirando la loro attenzione e inducendoli a giocare con l’obbiettivo di avere una ricompensa.
Come si è svolta la festa di Tommaso?
In primo luogo ho incontrato Beatrice qualche settimana prima, abbiamo chiacchierato e preparato le attività che piacevano sia a lei sia al suo bambino.
Non voleva il trucca bimbi, ne attività creative, poiché a Tommaso non piacciono.
Mentre le sarebbe piaciuto coinvolgere tutti i genitori presenti alla festa, con qualche gioco bambini contro adulti.
Principalmente desiderava un’animazione semplice e tranquilla, in cui ogni suo ospite potesse divertirsi, sia questo adulto o bambino.
Ho preso quindi in parola Beatrice e ho organizzato tanti giochi, di cui alcuni coinvolgendo i genitori.
Arrivate alla festa abbiamo salutato gli invitati e ci siamo sedute in cerchio insieme a loro, per presentarci e raccontare loro cosa avremmo fatto nel corso della festa, trascorrendo del tempo tranquillo insieme ai bambini a chiacchierare e aspettare gli ultimi invitati che stavano arrivando.
Abbiamo poi cominciato l’animazione con un primo gioco che potesse amalgamare il gruppo, e coinvolgendo anche i genitori, siamo riuscite a coinvolgere anche i bambini più piccoli di 2/3 anni e i più timidi.
Successivamente abbiamo creato un percorso psicomotorio per grandi e piccini, in cui ogni bambino avrebbe dovuto svolgere il proprio percorso insieme al papà o alla mamma.
Dopo il primo giro però, il gioco si è trasformato più in una sfida di grandi contro piccoli, in cui papà e mamme si sono dati battaglia per terminare più velocemente il percorso rispetto ai propri figli.
La cosa divertentissima è stato vedere tutti gli adulti, nessuno escluso, entrare all’interno del tubo ludico.
C’erano papà che si incastravano, altri che si facevano tirare o spingere dall’altro papà. Mamme che si infilavano dentro, si rialzavano dentro nel tubo e come se fosse un vestito se lo tiravano giù fino ai piedi, superando brillantemente l’ostacolo. Una scena davvero spassosissima. laughing
Penso proprio che si siano divertiti quasi più i genitori dei bambini! laughing
Terminato il percorso abbiamo lasciato riposare i genitori e noi, insieme ai bambini, abbiamo continuato la festa con giochi fatti di numeri e colori, balli e travestimenti.
Tutti i giochi organizzati sono stati pensati per essere non solo a misura di bambino, ma a misura di quel gruppo specifico di bambini che erano presenti alla festa e avevano 4 anni.
Ho creato un’animazione che ha seguito i desideri della mamma e soprattutto creata sulle passioni, capacità e talenti di Tommaso.
Perché come mi disse un giorno mamma Giusy, ho la magica capacità -e volontà, aggiungo io- di creare un’animazione “cucita” sull’esigenza e sul carattere del bambino.
Vuoi scoprire qualcosa in più sulla mia animazione pedagogica?
Scrivimi un’email a info@polveredifata.com
Oppure un messaggio what’s app al 3456303269
Un abbraccio,
Chiara